Questa torrida estate verrà ricordata anche per l’insolita massiccia presenza dei tonni alletterati lungo le coste laziali. Durante le uscite a drifting, spesso sono stati questi tunnidi le occasionali catture delle nostre lenze calate per i tonni rossi.
Davide è un ragazzo di 13 anni appena compiuti e animato di grande passione per la pesca che esercita soprattutto da riva e che coltiva il sogno di catturare un giorno uno di quei grandi tonni che vede pescare in tv. Così organizziamo l’uscita, il drifting agli alletterati può essere un eccellente tappa di avvicinamento verso la realizzazione del sogno di Davide.
Si parte presto la mattina, per sfuggire al caldo e anticipare il vento che immancabilmente si intensificherà nelle ore centrali della giornata.
Inizialmente ci dirigiamo in “zona tonno”, si pesca a scarroccio con l’ancora galleggiante. In acqua caliamo tre canne da 50 libbre per i tonni ed una da 30 dedicata agli alletterati. Davide osserva tutte le operazioni preliminari, è attento e partecipe, dalle domande che mi fa capisco che sta memorizzando tutte le informazioni che gli comunico. Davide è anche di aiuto, segue diligentemente le mie istruzioni nella fase di preparazione delle canne come in fase di pasturazione. Il grecale ci spinge lentamente verso il largo, siamo partiti su un fondale di 100 metri e arrivati a 125, l’ecoscandaglio ha segnalato solo il passaggio di un pesce intorno ai 50 metri di fondo ma apparentemente ha ignorato la pastura.
Il ponente è subentrato al grecale, è ora di cambiare strategia. Andiamo a cercare gli alletterati su batimetriche più basse. Battezzo quella dei 70 metri come batimetrica di riferimento, iniziamo a pasturare e calo la canna da 30 libbre con terminale in fluorocarbon dello 0,55 e amo circle del 4/0 innescato con un tocchetto di sarda. Il palloncino è a 25 metri dal piombo, arriva all’altezza dei motori e si inabissa. Arriva sempre la scarica di adrenalina quando il pesce mangia che hai ancora il filo in mano!
Salpata l’ancora galleggiante mi dedico a Davide, gli faccio indossare una cintura da combattimento e gli passo la canna. È visibilmente emozionato ed è giusto che sia così, non ha mai combattuto un pesce di quelle dimensioni. Tuttavia, si comporta bene alla canna, segue le mie indicazioni e in pochi minuti porta il pesce di fianco alla barca. Qui l’alletterato tenta le ultime fughe, ben controllate da Davide. Un colpo di raffio conclude il combattimento.
Iniziano i festeggiamenti. La gioia di Davide è incontenibile.
Dopo aver pesato il pesce (8 chili) e scattate le foto di rito, decidiamo di risalire la traccia per cercare di fare il bis. Ci fermiamo a 85 metri. Caliamo la 30 libbre, sempre a 25 metri, poi una 20 libbre col terminale 0,50 a 15 metri. Frenati dall’ancora galleggiante scendiamo lentamente di profondità e arrivati a 70 metri… BOOM!
Questa volta la mangiata è sulla 20 libbre e la fuga iniziale molto più decisa. Temo si tratti di un tonno rosso ma poi il pesce si ferma e con sollievo lo identifico come un altro alletterato, magari più grosso, sicuramente più combattivo.
Davide ora sa già cosa fare, gestisce bene il combattimento. Lo aiuto un po' per avvinargli il pesce e mostrargli come effettuare correttamente il “pompaggio” poi gli ripasso la canna e chiudiamo il combattimento imbarcando il pesce col raffio.
Altra pesatura (9 chili), altre foto e festa finale. Si rientra in porto, per oggi può bastare.
A presto Davide, allievo modello e anche fortunato, il che non guasta affatto.